Dopo il ragù il secondo mostro sacro della cucina napoletana è la genovese, un piatto che niente ha a che vedere con Genova, dove non è conosciuto affatto anche se pare che sia stato importato a Napoli nel XV secolo, in periodo aragonese, proprio da mercanti della città della Lanterna.
Anche questo piatto richiede tempo e pazienza ed è di lenta digestione ma l'impresa vale la spesa, inoltre eviterete la fatica di pensare ad un secondo piatto vista la quantità di carne prevista per la sua realizzazione.
Questa è la ricetta di mia suocera.
Kg 2 1/2 cipolle
800 gr. spezzatino di manzo (se la si vuole meno dietetica si aggiungano anche un osso di prosciutto e un paio di cotiche)
una carota
una costa di sedano
due bicchieri vino bianco
un bicchiere di olio extravergine di oliva
sale
pepe
Affettate sottilmente le cipolle e mettetele insieme agli altri ingredienti in una pentola capace (sarebbe ottima quella di coccio. Fate cuocere per almeno 3 ore girando di tanto in tanto, le cipolle devono sciogliersi ed il sugo deve assumere un colore bruno.
Il sugo è ottimo anche per preparare un sartù o una crostata di tagliolini, ma la morte sua secondo me sono i mezzanelli spezzati.